La mia idea del benessere
Fin da quando ho cominciato a frequentare la scuola di osteopatia, era il 1991, e a fare questo lavoro sono stato colpito da una frase del padre fondatore dell’Osteopatia A.T. Still:
“trova la lesione, tratta la lesione, lascia la lesione. Se lo hai fatto intelligentemente la natura farà dolcemente il resto”.
Intelligentemente e dolcemente, intelligente e dolce sono le parole che rendono al meglio il principio del lavoro osteopatico, sono le parole che ripeto spesso agli allievi della C.e.r.d.o. – la scuola che mi ha formato e dove ho il privilegio di insegnare – sono le parole che più mi stimolano a continuare a fare questo lavoro al meglio delle mie possibilità, per cercare di avvicinare il più possibile il paziente allo stato di salute migliore indipendentemente dall’età o dal suo stato fisico.
Senza delle mani intelligenti – nel senso di mani che hanno la capacità di ascoltare e adattarsi al paziente – senza delle mani dolci non si può fare l’osteopata. Senza delle mani intelligenti e dolci non si può andare a cercare la salute in un paziente.
Fin dal principio della mia professione di osteopata mi sono reso conto che piuttosto che cercare la malattia era più importante e allo stesso tempo difficile cercare la salute.
Ogni giorno, quando dei pazienti mi concedono la loro fiducia, posso solo ringraziarli per gli insegnamenti e il conforto che mi danno in questa continua ricerca.
Come diceva il mio Maestro, Maurice, fare l’osteopata è un privilegio che comporta enormi responsabilità.